Il culto delle streghe del Friuli: storia, leggende e folklore
Il contesto storico del culto delle streghe in Friuli
Il Friuli, regione ricca di storia e tradizioni, ha un passato profondamente intrecciato con il mondo della stregoneria. Fin dal Medioevo, la credenza nelle streghe era diffusa tra le popolazioni rurali, e molte donne (e talvolta uomini) furono accusate di praticare arti oscure. Tuttavia, il “culto delle streghe del Friuli” aveva peculiarità uniche rispetto ad altre regioni italiane, in particolare per la presenza delle benandanti, figure che si diceva contrastassero le forze maligne.
Le benandanti: i difensori della fertilità e della comunità
I benandanti erano individui che, secondo le credenze popolari, combattevano le streghe in uno stato di trance per proteggere i raccolti e la comunità. Il loro nome deriva dal fatto che nascevano con la “camicia”, ovvero con il sacco amniotico ancora attaccato. La loro lotta contro le streghe avveniva spiritualmente, spesso in sogno, e si credeva che il destino dei raccolti dipendesse dall’esito di questi scontri.
La Chiesa e l’Inquisizione, però, non vedevano di buon occhio queste credenze, e con il tempo i benandanti furono assimilati alle streghe e perseguitati come eretici. Molti processi inquisitoriali in Friuli riguardarono proprio persone accusate di far parte di questo culto ambiguo, sospeso tra magia benefica e proibizione ecclesiastica.
Le Varvuole: spiriti e streghe della tradizione friulana
Un altro elemento caratteristico della tradizione friulana sono le Varvuole, spiriti femminili simili alle streghe che si diceva apparissero nelle notti tempestose o nei pressi dei boschi. Alcune leggende narrano che fossero anime di donne morte di morte violenta o di levatrici che avevano commesso peccati nel loro lavoro. Le Varvuole venivano temute dagli abitanti delle campagne, i quali evitavano di uscire dopo il tramonto per non incrociarle.
Stregoneria e leggende popolari friulane
Oltre ai benandanti e alle Varvuole, il folklore friulano è ricco di storie di streghe e malefici. Tra le più note vi sono:
- Le streghe di Verzegnis, accusate nel XVII secolo di lanciare maledizioni e trasformarsi in animali per spiare o tormentare i loro nemici.
- Le anguane, creature ibride tra ninfe e streghe che abitavano le sorgenti e i torrenti, talvolta benevole, talvolta ingannatrici e vendicative.
- Il “canto delle streghe”, un rituale che, secondo la tradizione, veniva eseguito nei crocicchi durante la notte per invocare forze oscure o scacciare le maledizioni.
Il processo alle streghe in Friuli
Il Friuli fu teatro di numerosi processi per stregoneria, specialmente tra il XVI e il XVII secolo. Le accuse variavano dalla preparazione di pozioni magiche all’organizzazione di sabba notturni. Uno dei processi più famosi fu quello contro Maria Panzona di Latisana, condannata per presunti malefici contro la sua comunità. L’Inquisizione operò con grande severità, e molte donne furono messe al rogo basandosi su testimonianze spesso infondate.
Per Concludere
Il culto delle streghe del Friuli rappresenta un aspetto affascinante della storia e del folklore locale.
Tra benandanti, Varvuole e leggende di stregoneria, la regione conserva un patrimonio di credenze che ancora oggi affascina studiosi e appassionati di tradizioni popolari.
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