Eros e Thanatos i due opposti
Fin dai tempi antichi eros e thanatos erano due divinità che simboleggiavano l’amore e la morte. Stesso Freud sottolineava il sottilissimo legame stretto che vi era tra le due.
Da una frase del tipo “se mi lasci mi uccido…” simboleggia proprio lo stretto legame che vi è fra l’amore e la morte.
Un altra frase… “ti amerò per sempre…” il per sempre non è altro che un anticipazione del senso di morte.
Thanatos ha rappresentato sempre la morte ed è stato sempre raffigurato come un giovane e oscura con delle ali, con il tempo gli artisti l’hanno raffigurato con un mantello nero e una falce in mano per darne una raffigurazione più macabra e sinistra.
Visto come una componente distruttiva e pulsione di morte nella psiche umana, contrapposta, in psicanalisi, alla vitalità sensuale dell’eros.
Eros che ha sempre rappresentato il dio dell’amore fisico e del desiderio conosciuto anche come cupido, e dall’altro canto ciò che fa muovere verso qualcosa, un principio divino che spinge verso la bellezza, per i greci.
Qui sotto un breve video con la storia di Thanatos il dio che personifica la morte:
e qui sotto una breve spiegazione esaustiva su questi due opposti del Dott. Stefano Coletta
Un libro che ne parla di questa correlazione che vi è tra l’amore e la morte, lo possiamo ritrovare nel libro di Sigmund Freud per approfondire.
Intitolato “Al di là del principio di piacere” pubblicato nel lontano 1920 incentrato sui temi dell’Eros e del Thanatos, ovvero rispettivamente la pulsione di vita e la pulsione di morte. Dove l’eterna lotta tra Eros e Thanatos costituisce la forma più profonda dell’ambivalenza, dell’angoscia e del senso di colpa nell’uomo.