Il Mistero della Stele di Rosetta Svelato Lentamente
Nel 1799, durante la spedizione napoleonica in Egitto, una scoperta archeologica avrebbe cambiato per sempre il corso della storia: la Pietra di Rosetta “Stele di Rosetta”. Questo frammento di granodiorite, originariamente alto circa 149 centimetri, fu trovato nella città di Rosetta (oggi Rashid), circa 50 km a est di Alessandria.
Riutilizzata come materiale da costruzione in una fortificazione araba, la stele era stata dimenticata per secoli. Ma cosa la rendeva così speciale? E come è stato possibile decifrarne il mistero?.
Esploreremo come la Stele di Rosetta abbia gradualmente rivelato i suoi segreti, rivoluzionando la nostra comprensione dell’antico Egitto.
La scoperta della Pietra di Rosetta e il suo significato storico
La scoperta della Pietra di Rosetta avvenne nel luglio del 1799, durante i lavori di demolizione per la costruzione di una fortezza nella città di Rosetta, sotto la supervisione del tenente Pierre-François Bouchard. La stele, datata al 196 a.C., risale al regno di Tolomeo V Epifane e contiene un decreto dei sacerdoti egizi che elogiano il sovrano per le sue generose donazioni ai templi. Ciò che rende unica la Pietra di Rosetta è l’iscrizione in tre scritture distinte:
Lingua | Scrittura | Contenuto |
---|---|---|
Geroglifici | 14 righe | Decreto dei sacerdoti |
Demotico | 32 righe | Decreto dei sacerdoti |
Greco antico | 54 righe | Decreto dei sacerdoti |
La presenza del testo in greco antico, una lingua conosciuta dagli studiosi dell’epoca, fu la chiave per decifrare le altre due scritture. La Pietra di Rosetta aprì un varco verso la comprensione dei geroglifici, una scrittura che era rimasta indecifrata per secoli.
Le fasi della decifrazione
La decifrazione della Pietra di Rosetta fu un processo lungo e complesso, scandito in diverse tappe fondamentali:
- La scoperta della pietra: 1799, da parte del tenente Pierre-François Bouchard.
- La prima analisi linguistica: 1802, condotta da Johan David Åkerblad e Silvestre de Sacy.
- I primi progressi: Thomas Young, un fisico e linguista britannico, nel 1814 individuò la corrispondenza tra i geroglifici e i nomi propri nel testo greco.
- La decifrazione completa: 1822, grazie a Jean-François Champollion, che utilizzò il copto per identificare i segni fonetici nei geroglifici.
- La pubblicazione dei risultati: 1824, con il lavoro definitivo di Champollion.
Grazie alla comparazione tra il greco antico, il demotico e i geroglifici, Champollion riuscì a svelare il funzionamento di questa scrittura complessa, aprendo la strada a una nuova era nello studio dell’antico Egitto.
Il ruolo della Stele di Rosetta nella comprensione dell’antico Egitto
La Stele di Rosetta non ha svelato i suoi segreti con un’unica scoperta improvvisa, ma attraverso un lungo e paziente lavoro di studio. Questo frammento di granodiorite, rinvenuto tra le rovine di una fortificazione araba, è diventato il simbolo di una lenta ma fondamentale riscoperta della civiltà egizia. La sua decifrazione ha permesso di interpretare non solo testi religiosi, ma anche documenti amministrativi, epigrafi e testimonianze della vita quotidiana.
Oggi, la Stele di Rosetta è custodita al British Museum di Londra, dove è una delle attrazioni più visitate. Il suo contributo all’egittologia è incalcolabile: essa ha restituito la voce a una civiltà rimasta in silenzio per millenni, permettendoci di comprenderne il pensiero, le credenze e i sistemi sociali.