Sogni che si nascondono tra le foglie del bosco invisibile
C’è un bosco che non puoi vedere, ma puoi sentire. Non compare su nessuna mappa, eppure è lì, dentro di te, un intreccio di radici invisibili e sentieri segreti. È un luogo dove i sogni prendono vita, sospesi tra ciò che è reale e ciò che potrebbe essere.
In questo viaggio, ti invito a seguirmi oltre i confini del conosciuto, dove i sogni più audaci trovano rifugio tra le foglie silenziose. Preparati a scoprire i desideri che non hai mai osato confessare, le paure che trattieni nell’ombra e le speranze luminose che attendono di germogliare.
Era una sera d’autunno, e il sole calava dietro le colline come un vecchio custode che chiude a chiave il giorno. Le foglie del bosco invisibile sussurravano segreti al vento, intrecciando melodie antiche e misteriose.
Selene avanzava nel cuore del bosco, i suoi passi leggeri come ombre. I capelli neri le cadevano sulla schiena, incorniciando un volto dai tratti delicati, ma segnato dalla determinazione. I suoi occhi verdi sembravano catturare ogni sfumatura di luce, come se potessero vedere più in là, più a fondo, oltre il visibile.
Selene aveva un dono: poteva vedere i sogni. Non quelli semplici che si dimenticano al risveglio, ma quelli profondi, scolpiti nell’anima. Sua nonna, una donna di saggezza e mistero, le aveva insegnato a leggere questi sogni e a trovarvi le risposte che il cuore non sapeva formulare.
Il bosco invisibile era il luogo che i sognatori visitavano senza saperlo. Selene lo aveva cercato per anni, e ora finalmente era lì, pronta a svelarne i segreti.
Mentre avanzava tra gli alberi, percepì una presenza. Non era minacciosa, ma la sua intensità le fece accelerare il battito del cuore. Voltandosi, vide un uomo avvolto in un lungo mantello nero. I suoi occhi brillavano come stelle lontane, e la sua voce era un soffio di vento tra le fronde.
“Cosa cerchi nel bosco invisibile, Selene?”
“Cerco i sogni che si nascondono tra le foglie,” rispose con fermezza. “Cerco risposte.”
L’uomo annuì lentamente. “Io sono il Guardiano del Bosco. Ti guiderò, ma il prezzo è alto. I sogni rivelano la verità, ma la verità esige coraggio.”
Selene strinse i pugni, pronta ad accettare qualsiasi sfida. Il Guardiano le porse un cristallo che brillava come un piccolo frammento di luna. “Tieni stretto questo. Ti aiuterà a vedere ciò che gli altri non vedono. Ma ricorda, una volta che avrai visto, non potrai tornare indietro.”
Selene seguì il Guardiano fino al cuore del bosco, dove il tempo sembrava essersi fermato. Lì, un portale fatto di luce danzante si aprì davanti a lei.
“Attraversalo,” disse il Guardiano.
Selene esitò per un istante, poi fece un passo avanti. La luce la avvolse, e si ritrovò in un mondo fatto di colori e sensazioni che non aveva mai conosciuto. I sogni si materializzavano intorno a lei: frammenti di vite, speranze infrante, desideri ardenti. Ogni sogno era un pezzo di verità, e Selene sentiva il loro peso crescere dentro di lei.
Uno di quei sogni le parlò con una voce familiare: era il suo. “Non puoi portare luce agli altri se non accetti le ombre dentro di te.”
Selene comprese. Il prezzo da pagare non era altro che la sua stessa vulnerabilità, il coraggio di affrontare ciò che aveva evitato per anni.
Quando riaprì gli occhi, era di nuovo nel bosco. Il Guardiano la osservava in silenzio. “Hai trovato ciò che cercavi?”
Selene annuì. “Ho trovato molto di più. Ho trovato me stessa.”
Il Guardiano sorrise e si dissolse nel vento, lasciandola sola sotto un cielo trapunto di stelle. Il bosco invisibile non era più un mistero per lei. Sapeva che avrebbe sempre custodito i sogni di chi osava cercarli.
E così Selene tornò al mondo reale, portando con sé la consapevolezza che i sogni non sono altro che un riflesso del nostro potenziale. E mentre camminava verso l’orizzonte, sentiva il bosco invisibile vivo dentro di lei, pronto a guidarla ogni volta che ne avrebbe avuto bisogno.
Perché il bosco non era mai stato un luogo, ma un viaggio verso la propria anima.
