Sulle rive del Lago di Como: la leggenda dei draghi
Sulle rive del Lago di Como, dove le acque cristalline si incontrano con le montagne maestose, si nasconde una leggenda antica e affascinante. Una storia che ha catturato l’immaginazione degli abitanti del luogo e dei visitatori per secoli, una storia che parla di creature misteriose e potenti: i draghi. Secondo la tradizione, questi esseri mitici avrebbero abitato le profondità del lago, suscitando sia timore che ammirazione in coloro che li hanno incontrati. Ma cosa c’è di vero dietro a questa leggenda? E cosa ci racconta sulla storia e sulla cultura di questa regione incantevole? In questo articolo, ci immergeremo nella storia dei draghi del Lago di Como, alla scoperta di un mondo di miti e leggende che continua a incantare e a ispirare ancora oggi.
La leggenda dei draghi sul Lago di Como
Le nebbie che spesso si adagiano sulle acque del Lago di Como,come un velo misterioso,hanno da sempre alimentato storie fantastiche e leggende antiche. Una delle più affascinanti narra di creature immense e possenti: i draghi. Non draghi malvagi e sputafuoco come quelli descritti nelle saghe nordiche, ma creature legate alla natura, custodi di un sapere ancestrale e protettori del lago e delle sue montagne. Si dice che il più famoso di questi draghi, chiamato Lariosauro, abitasse nelle profondità del lago, nelle grotte sommerse che si aprono lungo le sue ripide sponde.Il suo nome,legato indissolubilmente al toponimo Lario (antico nome del Lago di como),evoca un’immagine di maestosità e potenza. La leggenda narra che Lariosauro fosse un drago benevolo, con squame color smeraldo che riflettevano le acque del lago e un respiro che creava le nebbie mattutine, proteggendo così la valle dal sole cocente dell’estate. Si nutriva di pesce e di alghe, e il suo sonno era così profondo che le sue possenti zampe, appoggiate sul fondo del lago, creavano piccoli terremoti, percepiti dagli abitanti dei villaggi rivieraschi come lievi tremori. Si dice che solo i puri di cuore potessero avvistarlo, nelle notti di luna piena, mentre emergeva dalle acque per bere dalla sorgente di Plinio, situata nei pressi dell’attuale comune di Lenno. La sua apparizione era considerata un segno di buon auspicio, una promessa di prosperità e abbondanza per l’anno a venire. Oltre a Lariosauro, le leggende narrano di altri draghi minori, ognuno legato ad una specifica zona del lago.
- Il Tarantasio, un drago più piccolo e agile, con squame color ruggine, si dice vivesse nelle paludi del ramo di Lecco, terrorizzando i viaggiatori che si avventuravano in quelle zone impervie.
- La Biscia, una sorta di serpente acquatico gigantesco, era invece legata al fiume Adda, emissario del lago, e si diceva che potesse controllare le piene e le inondazioni.
Drago | Zona | caratteristica |
---|---|---|
Lariosauro | Centro Lago | Benevolo, protettore |
Tarantasio | Ramo di Lecco | Piccolo, agile, temuto |
Biscia | Fiume Adda | Controllore delle acque |
Queste leggende, tramandate oralmente di generazione in generazione, sono ancora vive nella memoria collettiva degli abitanti del lago, e contribuiscono a creare quell’aura di mistero e fascino che avvolge questo luogo incantato. La presenza di fossili di rettili marini preistorici,ritrovati nelle zone circostanti il lago,probabilmente ha contribuito ad alimentare questi racconti fantastici,trasformando le ossa pietrificate in testimonianze tangibili dell’esistenza di creature leggendarie.
E così, tra le increspature del lago che riflettono il cielo, e il sussurro del vento tra le foglie dei cipressi, la leggenda dei draghi del Lago di Como continua a vivere. Un racconto tramandato di generazione in generazione, che si fonde con la bellezza selvaggia del paesaggio, lasciando al visitatore un alone di mistero e un pizzico di inquietudine. Che siano reali o frutto della fantasia popolare,i draghi restano custodi silenziosi di queste rive, intrecciati indissolubilmente alla storia e all’identità del lago. La loro presenza, seppur invisibile, si percepisce nell’eco di un passato lontano, nelle rocce dalle forme bizzarre, e nelle ombre che danzano sull’acqua al calar del sole. Un invito a immaginare, a sognare, a scoprire la magia nascosta in ogni angolo di questo luogo incantato.